Praga

Salvatore Arancio - We Don’t Find The Pieces They Find Themselves

13.12.2023 - 10.01.2024
Sezione Over 35

L’opera

In continuità con la sua fascinazione per il medium della ceramica l’artista, in collaborazione con il MIC di Faenza, propone un dialogo con le parti nascoste al pubblico del museo, attraverso un’investigazione sulla conservazione della ceramica.  Nel suo video, Arancio propone una poetica rilettura dei depositi e del laboratorio di restauro, dove da anni si lavora per ricostruire le opere della collezione danneggiate durante il bombardamento dell’ultima Guerra.
In dialogo con il video, l’artista presenta una grande scultura in ceramica, pensata insieme alle restauratrici del MIC senza ordini gerarchici tra artista e artigiano, realizzata assemblando elementi creati partendo da un’interpretazioni immaginifica, legata alla memoria di opere restaurate in passato. Il progetto vuole così affrontare temi legati alla fragilità, narrando come l’eccellenza e il know-how delle restauratrici sia in grado di riordinare il caos, dando una seconda vita a opere che andrebbero altrimenti perdute.  Un lavoro corale in cui le singole parti si incontrano, riflettendo sulla storia della ceramica, sulla sua durabilità e sulla dignità del lavoro silenzioso e attento che avviene dietro le quinte di un’istituzione.

Installazione: scultura in ceramica smaltata, cm 182x108x53; video 4k, audio, 16’ 54’. 2021
Collezione: MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna – Istituzione Bologna Musei, Bologna

L’autore

Salvatore Arancio (1974) pone al centro della sua pratica artistica il potenziale delle immagini, in particolare il modo in cui esse stesse e il loro significato possono essere riviste e reinterpretate. Ogni aspetto della sua pratica contiene una giustapposizione intrecciata delle origini e della rappresentazione delle immagini: naturali e artificiali, minerali e vegetali, scientifiche e mitologiche. Allontanandosi dal significato letterale, attraverso l’uso di una serie di media come la ceramica, l’incisione, il collage, l’animazione e il video, Arancio crea nuove immagini evocative e al contempo profondamente inquietanti, mirando a creare una sorta di atlante della confusione. Le sue opere fanno parte di alcune delle più importanti istituzioni pubbliche e private del mondo come: Mart, Trento e Rovereto; MAXXI, Roma; FRAC-Artothèque, Nouvelle-Aquitaine, Francia; Fiorucci Art Trust, Londra; Museo Tamayo, Città del Messico; Deutsche Bank Collection, Milano; Galeries Lafayette Foundation, Parigi; Harris Museum, Preston. Tra le sue più recenti mostre personali e collettive: Point of Equilibrium (MAXXI L’Aquila, 2021); Psychotropics (New Art Center, Salisbury, 2020); Mushrooms: The Art, Design and Future of Fungi (Somerset House, Londra, 2020); BI-CITY Biennale of Urbanism/Architecture (Shenzen, 2019); Classic Reloaded. Mediterranea (Villa Audi Mosaic Museum, Beirut, 2018); Surreal Science: Loudon Collection with Salvatore Arancio (Whitechapel Gallery, Londra, 2018); Sculpture in the City 9th (Hiscox, Londra, 2019); Viva Arte Viva (57a Biennale di Venezia, 2017); Oh Mexico! (Kunsthalle Winterthur, Svizzera, 2016). Vive e lavora tra Londra e Nizza.

La mostra

Mostra collettiva Cantica21 – Italian Contemporary Art Everywhere
13 dicembre 2023 – 10 gennaio 2024
IIC Praga, Šporkova 14 118 00 Praga 1, Malá Strana – Česká Republika

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